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Bruno Brunet

 

Descrizione dell'artista

Il lavoro di Bruno Brunet esplora i materiali dello spazio pubblico, il tessuto sociale, i codici di condotta insegnati nei loro confronti e come inevitabilmente vengono infranti. Rappresentando la distruzione di beni pubblici, Brunet fa specifico riferimento alle coperture dei sedili in plastica degli autobus dei trasporti pubblici di Bruxelles. Tuttavia, Brunet ricrea e ricontestualizza queste minute distruzioni pubbliche in un contesto minimalista, la tela bianca, attirando l'attenzione sulla sfumatura dell'azione che racconta la storia di un personaggio che sfida la banale ripetizione della società moderna. Questi interventi delicati danno vita e linguaggio, storia e carattere ai piani trascurati e trascurati della vita contemporanea. Dalla periferia di Bruxelles, Brunet prendeva spesso i primi treni per raggiungere il centro della città e gli ultimi per uscirne. Su questi treni, vedeva spesso giovani uomini, adolescenti, "ragazzi duri o forse solo ragazzi soli e annoiati" vandalizzare il treno tenendo un accendino acceso e fondendo impronte nelle coperture delle sedie in plastica. Brunet ricorda i fumi che riempivano i vagoni vuoti, ma soprattutto i motivi, le "costellazioni" che questi sconosciuti creavano.

Assistere a questi interventi ha influenzato molto la percezione dell'arte di Brunet e chi era "autorizzato" a crearla. Da questa esperienza formativa, si è sviluppata l'identità creativa di Brunet. Ricostruendo questo intervento pubblico sulla tela bianca e appendendolo alle pareti di un'istituzione artistica rispettata, il posizionamento di Brunet come artista ibrido è chiaro. Pur facendo parte dei pochi eletti, interpreta l'emarginato, e anche lo strumento stesso utilizzato per creare questi ricordi viene esposto. Ricreato come un trofeo spettrale e posto su un piedistallo, un ultimo accendino viene commemorato.

Galleria

Projet 1


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